It’s your film

Ispirato da spettacoli della Insomniac Productions’ ‘L’ascensore’ (1992) e ‘Clair de luz’ (1993), It’s your film utilizza il linguaggio cinematografico di campi lunghi, primi piani, esterni, interni, tagli e dissolvenze al fine di alludere a un storia di un amore perduto e scoperta. Sembra un film, eppure è una performance in diretta con due attori. Più di una narrazione allusiva, il pezzo è sul contributo del pubblico durante la visione. Si tratta di guardare ed essere guardati, atti di illusione, immaginazione e prospettiva.

Festival 2004Stan’s cafè

Donne in tempo di guerra

I personaggi a lutto di Donne in tempo di guerra sono le troiane prigioniere dei greci vincitori (Cassandra, Andromaca, Ecuba), ma sono anche donne di questo tempo, hanno le sembianze delle vittime (irachene, palestinesi, africane…) di un sud del mondo martoriato dalle ‘guerre infinite’ condotte dall’ultima incarnazione di un imperialismo feroce, oggi come ieri. E l’assenza di parole, il silenzio angosciosissimo che pervade la scena, si rivelano l’unico modo per dire un dolore inesprimibile.

Festival 2004 – Claudio Collovà, Andrew Walsh

Texterritory v.2.3

Una performance teatrale che coinvolge pienamente l’audience attraverso un’interazione mediata dall’invio strategico di SMS. Il lavoro è interpretato dalla coreografa e performer Sheron Wray, che impersona una segretaria che si sta preparando al suo primo appuntamento con Jerome, quando un SMS l’avverte che il suo partner serale arrivera’ con un po’ di ritardo. L’inaspettato tempo da trascorrere diventa lo spazio d’interazione col pubblico, che tramite gli stessi sms sceglie come far evolvere la storia, sostenendo le insicurezze della ragazza, risolvendo i suoi dilemmi sul vestiario, su che aspetto avrà il partner, incontrato una sola volta in una discoteca buia e poi contattato esclusivamente via sms, e cosa fare nel caso non dovesse più arrivare. I percorsi narrativi che si snodano ad ogni replica sono sempre diversi, riempiendo anche la distanza finora incolmabile fra performer e spettatori.

Festival 2004 – Future Physical

Gotta dance

Uno spettacolo di danza che grazie a un dispositivo di digitalizzazione in tempo reale dei movimenti dei ballerini, realizzano una doppia coreografia che smonta attraverso zapping, film, musica e consollle a vista la sacralità e la perfezione della danza.

Festival 2004Bilderwerfer

Il giardino giapponese

Lo spettacolo è un racconto per immagini e danza dedicato alla bellezza del giardino giapponese. Il giardino giapponese è un mondo in miniatura ed ha origine in un racconto: Shiro un ragazzo coraggioso, è il primo giapponese a partire dal suo piccolo villaggio di montagna per arrivare fino al mare, l’oceano… Oltre non può andare.

Festival 2004TPO, CCC [children’s cheering carpet]

Grand Guignol

Quattro uomini recitano queste storie del Grand Guignol che hanno come protagoniste delle donne. Sono donne che cercano una qualità alta della vita che inseguono una presenza piena nello scorrere del tempo, che chiedono ai loro uomini una capacità di attenzione ai dettagli dello stare insieme. Cercano evasione nel sogno dell’amore romantico, nel dolore, nell’allucinazione. Tre storie senza un lieto fine.
Lo spettacolo è il segno di una perdita, di un’assenza: ciò che gli spettatori vedono in scena non esaurisce quello che c’è da vedere. Lo spettacolo è il calco, il segno negativo fotografico di una presenza, di azioni e persone che sono state e di cui rimane nello spazio e nella memoria l’eco di una nota tenuta. Quattro uomini recitano delle storie di donne, perché è necessario porre una distanza, indossare una maschera, cercano uno scarto, per potere anche solo semplicemente parlare.
I tasti fanno parte del fondo Sainati della Biblioteca Nazionale Bucardo di Roma, e sono gli originali copioni manoscritti utilizzati dalla Compagnia Sainati, l’unica compagnia italiana di Grand Guignol operante in Italia agli inizi del ‘900.

di Massimiliano Civica
con Andrea Cosentino, Mirko Feliziani, Antonio Taglierini, Daniele Timpano

Festival 2004Massimiliano Civica

Vendetta

Vendetta, uno spettacolo che si scaglia contro i marchi e la pubblicità, un grido di rabbia che mira a svegliare lo spettatore, a renderlo partecipe anche con gesti eclatanti: spruzzare Coca Cola sul pubblico, ma anche passare tra le sedie del teatro con un paio di forbici in mano alla ricerca del logo di una marca da strappare dalla maglietta.
Solo in questo modo, secondo Bassi, si riesce a coinvolgere il pubblico, anche quello che non vuole esserlo, al fine di provocare una reazione: perché è solo grazie a quest’ultima che si riesce veramente a cogliere il messaggio dello spettacolo.

Il consiglio di famiglia

Il consiglio di famiglia affronta in chiave di disagio adolescenziale l’infernale microcosmo della famiglia: è uno sguardo freddo, che si applica a disarticolare metodicamente le piccole miserie quotidiane. Il formalismo della scena si scontra con una recitazione che svela i personaggi nei minimi dettagli caratteriali facendone delle figure astratte ed universali che disegnano una famiglia contemporanea sempre più implosa in rituali assurdi e maniacali.

Festival 2004Nico and the navigators

Come un cane senza padrone

Appunti di viaggio, un itinerario lacerato tra la nuova perifera e il deserto, a partire dal romanzo Teorema di Pier Paolo Pasolini. Un itinerario Roma-Napoli, abbagliato dalla luce d’agosto, alla ricerca del lato oscuro delle città, di quel niente senza nome che si deposita nelle derive della ratio urbana, dove gli effetti della globalizzazione forzata hanno partorito i loro mostri peggiori.
La descrizioni pasoliniana della periferia si traduce nello spettacolo in una videoinstallazione a tre pannelli realizzata con lunghi piani-sequenza dai tre lati della macchina in corsa. Un evento non-spettacolare che tenta, per sovrapposizioni, per rabbia e per amore, di incarnare l’estrema e disperata poliedricità creativa di Pasolini stesso.

ideato e diretto da Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
con Dany Greggio, Franck Provvedi
narratrice Emanuela Villagrossi
cura dei testi Daniela Nicolò
editing audio Enrico Casagrande
riprese e montaggio video Simona Diacci
fonica Nico Carrieri

Festival 2005Motus