Re-Body

Un ricordo può attingere a una storia, a un racconto, un vissuto, un’esperienza. Può nascere giocando o facendo sul serio, può appartenere a quello che sei oggi o a chi è stato te nel passato. Esiste qualcosa al di là del nostro controllo che ha creato chi siamo, la nostra vita oggi; o qualche memoria lontana di cui non sempre siamo a conoscenza. Queste memorie ci strutturano e ci modificano, rendono giustizia oppure ci contraddicono. Tutto sedimenta e stratifica: siamo costruzione dei respiri degli altri, vento in tempesta, delle furie mai soffiate, siamo i passi lenti o veloci di chi fu.

COREOGRAFIA E CON Iole La Sala
LUCI Stefano Pirandello
CON IL SOSTEGNO DI Accademia nazionale di Danza, Roma E DI Inteatro Residenze

Iole La SalaFestival 2019

Iole La Sala

Iole La Sala sì è laureata presso l’Accademia nazionale di danza indirizzo contemporaneo con il massimo dei voti e la lode, con un saggio finale intitolato: Le memorie del corpo. Ha svolto percorsi formativi all’estero presso la Maqamat dance Theatre ( Libano ) e presso Uniti Space, performing arts Kuala Lumpur (Malaysia) e svolge performance con grandi nomi della danza contemporanea tra cui Helder Seabra (Wim Vandekeybus, Sidi Larbi Chercaoui), Kristina Alleyne (Akram Khan, Wim Vandekeybus), Anton Lachky (Puzzle work). Iscritta al Biennio indirizzo contemporaneo, attualmente frequenta il Master di I livello Tecniche di improvvisazione “Cantiere Infinito” presso l’Accademia Nazionale di Danza. Dal settembre 2019 danzatrice presso la Transition dance company (London).

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2019 con Re-Body

Himalaya drumming

HIMALAYA si ispira alla “Montagna” come archetipo universale del sacro. Dalle più antiche tradizioni simboleggia l’asse che determina le direzioni dello spazio organizzato e collega i tre mondi: divino, umano e infero. HIMALAYA si inserisce in una personale ricerca rivolta ai temi della spiritualità nell’arte, e rappresenta il ritorno della coreografa sulla scena. Un ritorno a casa, all’indagine sul movimento e allo stesso tempo un modo per esplorare nuove pratiche. Questo lavoro riflette su come una coreografia si possa trasformare in un’esperienza ritmica collettiva.
Immersi in un’atmosfera in cui dialogano movimento, luce e suono, sentiamo il richiamo di un “altrove” che a volte riusciamo a raggiungere.

COREOGRAFA E PERFORMER Chiara Frigo
SUONO LIVE Bruce Turri (BATTERIA)
DISEGNO LUCI Moritz Zavan Stoeckle
MUSICA Steve Reich
PRODUZIONE Zebra Cultural Zoo (Venezia)
CO-PRODUZIONE Scenario Pubblico/Cia Zappalà (Catania), Dance Base Edimburgo (UK), Pim Off (Milano), CSC Bassano del Grappa (Vicenza), Centro Nave Santiago del CIle

Chiara FrigoFestival 2019

WRECK – List of extinct species

WRECK – List of extinct species è un progetto che unisce movimento e arti plastiche. Indagando il tema del naufragio, Marullo ci presenta una soft sculpture, una bolla d’aria fluttuante nello spazio che assume forme polimorfe. L’oggetto astratto che ha il ruolo da protagonista nello spettacolo, detiene delle forti forze associative, potrebbe fungere da immagine di un gigante o un colosso, un mostro sotterraneo, oppure, semplicemente una metafora del capitalismo. Le possibilità sono tante. La scultura ha il potere e l’opportunità di ingigantire e rafforzare la fantasia dello spettatore, di riprodurre e moltiplicare le associazioni e gli strati concettuali e dei punti di vista.
L’evocazione e la visione sono il punto nevralgico di questa performance che spinge la materia fisica ad animarsi. Fagocita e sputa corpi il grande mostro nero amplificando l’immaginario e le associazioni libere a diversi livelli concettuali di chi guarda.

IDEAZIONE E COREOGRAFIA Pietro Marullo
CREAZIONE SONORA Jean-Noel-Boisse
LUCI Julie Petite Etienne
SOFT SCULTPURE E COSTUMI Pietro Marullo e Bertrand Nodet
DANZATORI Helena Araujo, Adrien Desbons, Paola Di Bella, Noemi Knecht, Paola Madrid, Anais Van Eycken
CON LA PARTECIPAZIONE DI Marta Bullita, Anna Forzutti, Claudia Gesmundo, Roberto Manca, Noemi Ravot, Martina Rota
PRODOTTO DA Cie Insiemi Irreali
CO-PRODOTTO E SOSTENUTO DA Festival Internazionale Danza Oriente Occidente di Rovereto – Italy, Museo MART di Rovereto e Trento, Théâtre Varia de Bruxelles – Belgio, La COOP asbl and Fédération Wallonie-Bru- xelles – Belgio, Ramdam art centre – Francia, CDC La Briqueterie de Paris – Francia, Théâtre Marni de Bruxelles – Francia, TanzHaus of Zurich – Svizzera e con il supporto finanziario del the Belgian Taxe Shelter, Wallonie-Bruxelles-International and CO.CO.F. de Belgique

Pietro Marullo | Insiemi Irreali CompanyFestival 2019

Pietro Marullo | Insiemi Irreali Company

Pietro Marullo, napoletano classe 1985, ha fondato a Bruxelles la sua compagnia Insiemi Irreali, un gruppo dal numero variabile che si espande e contrae a seconda del progetto. Artista eclettico, come del resto la sua formazione testimonia, dopo gli studi in Lettere Moderne frequenta corsi di movimento con Wim Vandekeybus e Davide Zambrano, si interessa al teatro e alla scultura, Marullo ama mixare i linguaggi e le discipline.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2019 con WRECK – List of extinct species

Perhaps all the dragons

Trenta storie, trasformate in altrettanti monologhi video con una costruzione drammaturgica che crea coerenza fra loro. La durata di ogni intervento sarà esattamente la stessa. Diverse interazioni avverranno in vari momenti. I registi Bart Baele e Yves Degryse hanno incontrato persone, fatti, aneddoti, avventure, intrighi e pensieri interessanti. I temi emersi da queste storie sono eclettici: da ipotesi filosofiche, al dettaglio scientifico fino agli aneddoti, ecc. Una grande struttura ovale sul cui perimetro sono montati 30 schermi/storie, ospita 30 spettatori. Per la prima volta ad Ancona il gruppo belga acclamato in tutta Europa con un’istallazione teatrale esteticamente irresistibile e dai contenuti intelligenti.

IDEAZIONE BERLIN (Bart Baele, Yves Degryse)
COLONNA SONORA E MIXING Peter Van Laerhoven
TESTO Kirsten Roosendaal, Yves Degryse, Bart Baele
CAMERA Geert De Vleesschauwer
ADATTAMENTO Bart Baele, Geert De Vleesschauwer, Yves Degryse
SCENOGRAFIA BERLIN, Manu Siebens
DIREZIONE TECNICA Robrecht Ghesquière
PRODUZIONE BERLIN
iN COPRODUZIONE CON Deutsches Schauspielhaus Hamburg [DE], Kunstenfestivalde- sArts [Bruxelles – BE], le CENTQUATRE [Parigi – FR], Dublin Theatre Festival [IE], Centrale Fies [Dro – IT], Noorderzon Performing Arts Festival [Gronin- gen – NL], La Bâtie – Festival de Genève [CH], Zomer van Antwerpen [BE]
PROGETTO COPRODOTTO DA NXTSTP, CON IL SUPPORTO DEL Programma Cultura dell’Unione Europea e ONDA – Office national de diffusion artistique
BERLIN È ARTISTA ASSOCIATO A CENTQUATRE [Parigi – FR] CON IL SUPPORTO DEL Governo Fiammingo

BerlinFestival 2019

Berlin

Il collettivo artistico Berlin approccia ogni lavoro con strumenti differenti, costante è solo lo sguardo documentaristico e la scelta di prendere sempre una città o una regione del mondo come punto di partenza. Lo stesso nome della compagnia, Berlin, nasce dalla decisione di chiamare così quello che sarà l’ultimo progetto prima dello scioglimento del collettivo. I loro spettacoli sono “esperienze” che si fatica a categorizzare, non sono solo teatro, né pura installazione, non sono solo cinema nonostante il frequente utilizzo di schermi, ma sono teatro sociale, installazione antropologica e molto altro ancora, il tutto realizzato come una docu-fiction.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2019 con Perhaps all the dragons

FOOD può contenere tracce di…

Un’esperienza sensoriale e partecipata con al centro il cibo e il nostro sempre più articolato rapporto con il mangiare. Questo è quello che Luca Silvestrini e Orlando Gough volevano realizzare e che, dopo mesi di ricerca e di prove, è diventato May Contain Food. Non avevano però previsto le tante questioni e gli ambiti tematici che mano a mano venivano affiorando e che toccavano nel profondo le esperienze e le sensibilità. Ad un certo punto questa seppur piacevole e leggera serata, seduti ad un tavolo tra un assaggio e l’altro, è diventata un modo per raccontare storie, esperienze ed attitudini in grado di provocare emozioni e ricordi tra il pubblico/ospite. FOOD è la versione italiana del duetto May Contain Food, May Contain You, creato a un anno di distanza dal pezzo originale. Questa versione a due scaturisce dal desiderio di portare un progetto come questo in spazi non necessariamente teatrali, in una dimensione più intima e conviviale.

CREATO DA Luca Silvestrini e Orlando Gough
PERFORMER Simone Donati e Virginia Scudeletti
CON LA PARTECIPAZIONE DI Serena Martarelli
MUSICA ORIGINALE Orlando Gough
REGIA E COREOGRAFIA Luca Silvestrini
SCENE E COSTUMI Yann Seabra
DISEGNO LUCI Jackie Shemesh
PRODUZIONE MARCHE TEATRO / Protein

Luca Silvestrini e Orlando GoughFestival 2019

Orlando Gough

Orlando Gough compone musica principalmente per opere teatrali (opera, teatro, danza, spettacoli musicali), ma crea anche grandi lavori di site-specific. Ha composto per Rambert, il Royal Ballet, Siobhan Davies Dance, Shobana Jeyasingh Dance Company e il Dutch National Ballet. Altri lavori includono la community opera Imago per il festival di Glyndebourne; l’opera Road Rage per Garsington Opera; il site-specic Foghorn Requiem; l’ampia opera corale Stemmer per il Bergen Festival; l’opera corale The Observatory (Norfolk and Norwich Festival); la musica per il King John (Globe Theatre), Bakkhai e Mr Burns (Almeida Theatre), As You Like It (National Theatre) e Dr Faustus (Royal Shakespeare Company). Ha inoltre composto per la cerimonia di chiusura di Stavanager European Capital of Culture, per l’evento di apertura di Linz European Capital of Culture e per la riapertura del Coliseum a Londra.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2019 con FOOD Può contenere tracce di…

Luca Silvestrini

Luca Silvestrini, originario di Jesi (An), si laurea al DAMS di Bologna e nel 1995 si trasferisce a Londra per completare gli studi di danza al Laban Centre (oggi Trinity Laban). Nel 1997 da avvio alla compagnia Protein, che co-dirige con Bettina Strickler fino al 2004. Come direttore artistico della Protein, è conosciuto per il suo accessibile ma provocatorio stile di teatro danza, caratterizzato da un’attenta analisi della quotidianità. Contraddistintosi per aver realizzato memorabili danze di massa, tra le quali la Big World Dance a Trafalgar Square nel 2010, e per creazioni multi-generazionali a livello internazionale, Luca viene spesso invitato ad insegnare e a parlare del suo lavoro nell’ambito della danza di comunità, sia in Inghilterra che all’estero. Oltre alle creazioni per la Protein, Luca ha coreografato per la Royal Opera House, Transitions Dance Company, CandoCo, Bare Bones, Intoto, From Here To Maturity, Company of Elders at Sadler’s Wells, Sankalpalm, HeadSpace Dance, Verve e Sardoville. Nel campo dell’opera e del teatro ha lavorato con English National Opera, Theatre Rites, Royal Court Theatre, Duckie e Youth Music Theatre UK. Tra i premi riconosciutogli, il Jerwood Choreography Award, il Bonnie Bird New Choreography Award e il The Place Prize 2006 Audience Award.

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