Bring me your dress

Porta il tuo vestito, quello da cui ti vuoi separare ma ancora non del tutto. Farà un ultimo giro di danza. Qualcosa rimane sempre impigliato nelle trame, qualcosa di ineffabile e vivo che vogliamo far uscire, dargli una voce, per poi farlo dissolvere. Un’ultima danza nello scambio da mano a mano, da mano a oggetto, da oggetto a spazio. Escatologica rivelazione di un significato nascosto. Dona il tuo abito dismesso, un tuo disavanzo, verrà rimesso in circolo danzando.

Concept, scrittura e performance: Simona Lisi | Paesaggio sonoro e musiche: Paolo Bragaglia

Simona LisiFestival 2016

Simona Lisi

Simona Lisi è attrice, danzatrice, coreografa e autrice, ha studiato in Italia, Belgio e Inghilterra. Si è formata, tra gli altri, con Carolyn Carlson, Alwin Nikolais, William Forsythe, Wim Vandekeybus, A.Therese De Keerschmaker, Yoshi Oida, Thierry Salmon, Alain Platel, Pippo del Bono e Pepe Robledo.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2016 con Bring me your dress

Tijuana_La democrazia in Messico 1965-2015

Cosa significa democrazia in Messico oggi, se 50 milioni di persone vivono con il salario minimo?
Cosa ci aspettiamo dalla democrazia? Cosa ci aspettiamo dalla politica?
L’economia condiziona profondamente sia la politica sia le nostre attese. Partendo da queste premesse, il regista della compagnia messicana Lagartijas tiradas al sol Gabino Rodríguez ha assunto per 6 mesi l’identità di Santiago Ramírez, operaio a salario minimo in una fabbrica di Tijuana (bassa California). Lo spettacolo racconta la sua esperienza dando vita ad  teatro documentario vissuto in prima persona.

Un progetto di: Lagartijas tiradas al sol | Con: Gabino Rodríguez | Co-direzione: Luisa Pardo | Disegno luci: Sergio López Vigueras | Video: Chantal Peñalosa | Isadora: Carlos Gamboa | Consulenza artistica: Francisco Barreiro
Produzione: Lagartijas tiradas al sol, Marche Teatro | In collaborazione con: Festival Belluard Bollwerk International

Lagartijan tiradas al solFestival 2016

Vocazione all’asimmetria

Dice Emmanuel Lèvinas che nel semplice incontro di un uomo con l’Altro si gioca l’essenziale,l’assoluto: nella manifestazione, nell’ epifania del Volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui posso condividerlo con l’Altro. Da questa tensione, da questa impossibilità di sottrarsi all’Altro, che il filosofo lituano chiama “asimmetria”, prende origine e si sviluppa il nuovo lavoro di Francesca Foscarini. I due danzatori,  accompagnano lo spettatore in una visione attiva e partecipata di una continua trasformazione di identità e di ruoli  e attraverso lo sguardo, la voce, il farsi e il disfarsi della danza, svela, nasconde, rivela quell’alterità che sempre si cerca, che sempre ci sfugge.

Progetto di Francesca Foscarini |  creato e interpretato da Francesca Foscarini e Andrea Costanzo Martini | disegno luci e cura della tecnica Luca Serafini | musiche originali Andrea Cera | accompagnamento alla ricerca Chiara Bortoli | produzione VAN in coproduzione con 3 Bis F Lieu d’Arts Contemporains Aix En Provance (FR), Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa (IT), Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee (IT), La Briqueterie (FR), Les Brigittines (BE), MASDANZA The International Contemporary Dance Festival of the Canary Islands & Sala Insular de Teatro-Cabildo de Gran Canaria (ES), Uovo e Next Laboratorio per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo – Edizione 2015 (I), Tanzhaus Zürich (CH), TripSpace Projects London (UK) | con il sostegno di Istituto Italiano di Cultura Madrid (ES), Istituto Italiano di Cultura di Londra (UK), Yasmeen Godder Studio Jaffa Tel-Aviv (IL), MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Francesca FoscariniFestival 2016

Francesca Foscarini

Francesca Foscarini è danzatrice e coreografa. Tra i lavori come interprete ricordiamo Il migliore dei mondi possibili di Roberto Castello (Premio Ubu 2003), Folk-s di Alessandro Sciarroni, tra le collaborazioni, con Sara Wictorowickz, Granmother (Premio Equilibrio 2013 come migliore interprete), con Yasmeen Godder, Gut Gift (2013); tra le creazioni Kalsh (2010), Cantando sulle Ossa (Premio MasDanza 2012 come miglior solo), Vocazione all’asimmetria (2016), un duo con Andrea Costanzo Martini, Back Pack (2016), parte di Good Lack (debutto previsto nel 2017), un trittico che esplora il tema dell’assenza. Nel 2015 ha vinto il Premio Positano come Danzatrice dell’anno sulla Scena Contemporanea.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizioni del 2016 con Vocazione all’asimmetria

La posibilidad que desaparece frente al paisaje

La posibilidad que desaparece frente al paisaje è uno spettacolo da leggere e da osservare. Pensato come un libro aperto, vi si descrive un mondo pieno di atmosfere, pensieri e memorie.
Dieci paesaggi estetici che portano gli spettatori verso i territori più violenti e oscuri della mente umana, dove si parla di personalità famose e distinte, feticci culturali come Michel Houellebecq, Paul B. Preciado, Spencer Tunick o Zygmunt Bauman, così come di gente anonima che condivide il tempo presente.
La posibilidad que desaparece frente al paisaje è organizzato come un modellino sottile e inoffensivo, una stanza dei giochi dove quattro persone trascendono il senso delle proprie azioni. Lo spettacolo confonde le funzioni del comportamento abituale per disegnare una mappa composta da immagini estetiche, dietro la quale si cela il terreno selvaggio della mente, un territorio pieno di perversione e paura e dove le leggi morali sono ancora deboli.

Concept: El Conde de Torrefiel | Direzione e drammaturgia: Tanya Beyeler e Pablo Gisbert | Testo: Pablo Gisbert | Consulenza drammaturgica: Roberto Fratini | Scenografia: Jorge Salcedo e Oriol Pont | Disegno sonoro: Adolfo García | Musica: Rebecca Praga | Coreografia: Amaranta Velarde | Con: Albert Pérez, Nicolás Carbaial, Tirso Orive, David Mallols | Luci: Octavio Más | Co-produzione: Teatro Pradillo-El lugar sin límites, Graner Espai de Creació, Festival TNT Terrassa | Con il supporto di: Programa Iberescena, Antic Teatre-Adriantic, La Fundición de Bilbao, ICEC Generalitat de Catalunya, INAEM-Ministerio de Cultura

El Conde de TorrefielFestival 2016

El Conde de Torrefiel

El Conde de Torrefiel è una compagnia catalana formatasi nel 2009 il cui lavoro ricerca un’estetica visiva e testuale che mescola teatro, coreografia, letteratura e arti plastiche. Gli spettacoli de El Conde si basano su un’analisi sincronica dell’attualità oscillando tra la relazione tra l’intimo e la politica o le nuove forme di totalitarismo, l’alienazione intellettuale e le nozioni di responsabilità e di libertà individuale.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2016 con La posibilidad que desaparece frente al paisaje

L’isola di Bouvet

L’isola di Bouvet è un manuale di sopravvivenza per giovani danzatori su isole deserte, un kit di sequenze e codici segreti tramandabili all’infinito, a nuovi coloni, su nuove terre. Lo spettacolo è il risultato di un lavoro che Marco D’Agostin e 4 giovani danzatori e danzatrici locali hanno condiviso per una settimana, simulando le condizioni di un’ isola remota: allo spettatore, che pure non assiste al processo, viene restituito un lungo rituale, esatto e misterioso nel suo svolgersi, compiuto nella struttura ma costantemente aperto su un vuoto, un dubbio, una domanda.

Un progetto di Marco D’Agostin | con quattro giovani interpreti marchigiane | musica originale Paolo Persia | consulenza drammaturgica Alessandro Sciarroni | assistenza alla coreografia Anna Bragagnolo | ideazione delle luci e degli eventi scenici Marco D’Agostin prodotto da VAN (organismo di produzione della danza sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali | con il supporto di OperaEstate Festival Veneto e No-Limit-Action (Kasadanza & Centro Formazione Danza di Romano d’Ezzelino)

Marco D’AgostinFestival 2016

Tutorial

Tutorial è un karaoke danzante aperto alla partecipazione di tutti. Glen Çaçi ha il ruolo di conduttore e di Maestro di Cerimonie: invita gli spettatori a guardare attentamente una danza dallo schermo scelta tra una selezione di balli tradizionali da diversi paesi del mondo per poi guidarli nella sua esecuzione. Un viaggio nell’identità culturale attraverso la danza come rito collettivo, dove si mettono in luce e si reinventano culture minoritarie ma sempre più presenti.

Ideazione e performance: Glen Çaçi | Video: Andrea Gallo | Produzione: Marche Teatro | Co-produzione: Pergine Spettacolo Aperto/Progetto Open Creazione Contemporanea in Trentino Alto Adige, 1979

Glen ÇaçiFestival 2016