Sola in scena, Francesca Lattuada, canta con una voce ricca e profonda le canzoni popolari. Vari oggetti fanno irruzione sulla scena, immagini/azioni, cazzatielle, che definiscono concettualmente il lavoro e danno un’impressione generale d0insolenza dolce mista a poesia colta.
Per Francesca Lattuada è la percezione che abbiamo del mondo che conta non la volontà di capire e di giudicare. Gioca con le differenze culturali e i contrasti, non si riposa sul sicuro, distrugge continuamente quello che ha appena costruito. Il risultato è al tempo stesso espressionista, barocco, arcaico. Comunque seducente.