Lavori Pubblici

Giulia e L’orso

di e con Giulia Fani
grazie a tutti i ragazzi di IFA, in particolar modo a Catarina Gonçalves, Francesca Parri, Maria Francesca Cola, Valeria Mastropasqua, allo staff di Inteatro e a Milian

Giulia e L’orso è una performance itinerante, che ha come scopo la condivisione di un mondo immaginario di cui il pubblico si ritrova a fare parte. Una passeggiate tra due amici speciali per le vie del paese con soste nelle quali chi vorrà potrà farsi un nuovo amico con fantasia, forbici e stoffe.

Carri(ll)on

di Chiara Caimmi e Valeria Mastropasqua
con Chiara Caimmi, Francesco Cerutti, Valeria Mastropasqua, Francesca Parri, Eden Pereti, Alberto Spagone
musiche in con collaborazione con Till Niklaus Wyler von Ballmoos

Lo spazio d’espressione si riduce: un angusto piedistallo. L’uomo si fa statua e si confronta con l’odierna frenesia. Attraverso una ricerca sul gesto quotidiano, da quello volontario fino al tic, emergono i temi dell’omologazione e della ricerca di autenticità. Grazie a quanti ci hanno aiutato esprimendo le loro idee ed impressioni.

Hiatus . #1 . happening

di Catarina Gonçalves
con Alberto Spagone, Till Wyler von Ballmoos, Francesca Bucciero, Giulia Fani, Francesco Cerutti, Filippo Andreatta e Valeria Mastropasqua
grazie a tutti i partecipanti di IFA ’08 e ai cittadini di Polverigi

Hiatus #1 happening presenta un’idea di ritardo e sospensione temporale, ispirata al film di Francis Picabia Entr’act. Il risultato è una performance in strada, dove i personaggi disegnano le connessioni e le relazioni tra il pubblico e il performer. E’ un rapporto ambiguo, ironico, in cui gli elementi sono disconnessi ed in cui i confini scenici sono labili. L’intenzione è un istante in cui ci si scambia i ruoli, muovendosi fra le sensazioni e lo spazio fisico.

Attraverso

di e con Francesca Parri
grazie a Chiara Caimmi, Eden Pereti, Giulia Fani, Maria Francesca Cola, Valeria Mastropasqua e tutto il gruppo di IFA

L’idea di questa performance è di presentare un momento di sospensione sulle strisce pedonali, un magico territorio del diritto dove tutto è concesso, ma solo a chi attraversa naturalmente! Sospendere tempo, azione e pensiero in modo ironico e irreale è un’opportunità di riflettere un istante.

* Zygomaticus

di e con Shimrit Golan
e con i partecipanti ad IFA ‘08
grazie a Francesca Bucciero e Marina Savelli

La Felicità (anche chiamata gioia) è un’emozione in cui si provano sentimenti che vanno dalla contentezza e soddisfazione alla beatitudine e gioia intensa. Viene anche descritta come un insieme di emozioni ed attività positive (testo tratto da Wikipedia). Un’installazione dal vivo su “La ricerca della Felicità”, così semplice in sé ma allo stesso tempo così complicata da perseguire. Lo spazio sarà trasformato in una bolla isolata, in cui attività, situazioni, stimoli guideranno il pubblico in un percorso verso questa emozione positiva che è la Felicità.

*Zygomaticus – Il muscolo facciale più basico che solleva gli angoli della bocca sugli zigomi.

man costante [studio]

di 5 FREUNDE
con Till Wyler von Ballmoos
basato su The mission di Heiner Müller
grazie a Yann Gioria

I am sitting in a room different from the one you are in now. – Sono seduto in una stanza diversa da quello dove sei tu ora
Sconsigliamo la performance alle persone che soffrono di claustrofobia; i bambini sono ammessi solo se accompagnati. A causa di problemi logistici non è consentito l’accesso a disabili in carrozzella. Grazie per la comprensione.

Make a desire

di Francesca Cola
con Francesca Cola, William ed Eliana Goday
musiche David Nizi, Francesca Cola
grazie a grazie a Gianfranco per il suo lavoro prezioso nella Torre, a Till per i suoni catturati durante la notte, a Francesca e Giulia per le parole rare, ad Alberto e la linea dell’azione, a Catarina, a Liliana Goday e Raela. Un ringraziamento speciale all’Azienda Agricola Patrizio Bugari di Casine di Paterno (Ancona)

I desiderantes erano i soldati che stavano sotto le stelle ad aspettare quelli che dopo aver combattuto durante il giorno, non erano ancora tornati. Da qui il significato del verbo desiderare: stare sotto le stelle ed attendere. Sto, fissa. Puoi vedermi cadere. Dopo lo strappo mi alleno al precipizio abbandonandomi ad un lento movimento a spirale. Solo se lascio tutta me col sorriso, tu puoi andare avanti in uno stato di sospensione in cui la salita prende il senso dell’incanto. Ora insegui qualcosa, trascinato da un richiamo..
Attraverso occhi guidati da un cuore che diventa polmone, respiri i segreti irriducibili del mondo: l’amore per l’antenato come per il bambino, il sogno di farsi ubriachi di cielo, il desiderio di…. Esprimi un desiderio.

In batteria

di e con Francesco Cerutti

Un garage e un lavoratore . Un tavolo e due sedie…Disturbato non poco dagli stimoli di questo mondo, l’attore cercherà di districarsi in un dialogo a due con il proprio futuro, sino al raggiungimento di una strana consapevolezza… Una giornata d’impiego e la quotidiana ricerca di un equilibrio.

Alla terza

di e con Arturo McKenzi
in collaborazione con le circostanze e Filippo
musiche di gente che andrebbe ascoltata
grazie a tutti

“e nel silenzio, parlarono 3 voci… una alla volta, poi tutte insieme… tra loro ” A. McKenzi

Tempo fa, in un momento fortunato, il signor McKenzi riuscì a mettersi di fronte a se stesso e a spiare i propri dialoghi interiori. Riconobbe 3 voci maggiori. Ricordando che ciò che siamo è frutto di circostanze attuali e passate, il sig. McKenzi inscenerà quella latente molteplicità dell’essere in un dialogo tra i suoi possibili sè e il pubblico. Un’ attuazione in cui la beffa, il serio e il faceto collaborano per divertire e far riflettere e in cui il trasformismo, il movimento e la parola cercano costantemente il coinvolgimento dei presenti a tutti i livelli possibili.

Coro fisico

di Francesca Bucciero
con Chiara Caimmi, Maria Francesca Cola, Giuli Fani, Shimrit Golan, Catarina Gonçalves, Filippo Andreatta, Alberto Spagone
grazie a Nicola Humpel e Jemma Nelson

Coro fisico è un’esperienza performativa in cui il corpo si mette a servizio della voce assecondando i suoni astratti e materici che i performer cantano. La voce viene usata come uno strumento musicale, quale è di fatto, per comporre sonorità libere da una melodia riconoscibile, suggestionando atmosfere oniriche, arcaiche, surreali. Il corpo segue la voce in maniera naturale perché il suono è movimento che sposta quello che incontra.

Radici

di Eden Pereti in collaborazione con Francesca Bucciero
con Eden Pereti, Valeria Mastropasqua
montaggio canzoni Francesca Bucciero, Till Niklaus Wyler von Ballmoos
grazie ai cittadini di Polverigi, agli alunni della Scuola Elementare di Polverigi, al Centro Anziani di Polverigi, ad Alberto Spagone, Annamaria Grandi, Catarina Gonçalves, Chiara Caimmi, Filippo Andreatta, Francesca Cola, Francesca Parri, Francesco Cerutti, Giulia Fani, Jens, Miyoko Urayama, Priscilla Bitencourt Freitas, Shimrit Golan

Ciascuno di noi ha una sua origine nello spazio e nel tempo, una radice che si nutre di terra, sentimenti e ricordi. Anche se molto lontana, quando osservata da vicino può aiutarci a capire come nostra esistenza è costituita da una molteplicità di esseri ed elementi, sottolineando la dimensione collettiva che attraversa l’origine e il destino della nostra individualità.

Bios Unlimited [studio]

regia Filippo Andreatta
testi tratti da Brooklyn follies di Paul Auster e da Un disinvolto mondo di criminali di Peter Handke
audio Francesca Bucciero
luci e scenografia Filippo Andreatta
progetto vincitore di Nuove Sensibilità ‘08/’09

Una piccola calca di case dalle proporzioni vagamente umane. Cabine misteriose perché accostate una all’altra, una vicinanza che rende anonimi, pressoché invisibili. Mano a mano la calca si schiude all’osservatore. E così ogni casetta differisce per poco dall’altra, minute proporzioni che racchiudono storie diverse. Dagli interstizi delle pareti sfuggono dei ricordi, piccoli pezzi di vita, informazioni che si mescolano una all’altra. Esperienze uniche che sbiadiscono nella rapidità dei resoconti, nella somiglianza dei fatti accaduti. La grossolana omogeneità si fa lentamente personale. Una intimità forgiata dalla tua disponibilità all’ascolto che rende speciale ogni racconto. E così le storie brillano di una luce capace di imprimersi nell’aria. Questa performance è un primo studio che verrà sviluppato all’interno del progetto Nuove Sensibilità.

Vague – Video Installazione

di e con Shimrit Golan
suono Biosphere
videocamera Francesca Cola

Tra lo svegliarsi e l’andare alla deriva, tra l’avere e il non avere.
Del cadere in anestesia, appannati.
Vaghi.

Act without words I

di Samuel Beckett
videoproiezione Filippo Andreatta
con Alberto Spagone
grazie a Caden Manson e Jemma Nelson (Big Art Group)

Lavorare su un shortplay di Beckett è un desiderio di diligenza. Una verifica registica con una drammaturgia severa e magnifica che sta all’inizio della didascalia e alla fine della commedia. Un compito scritto in cui Beckett detta mentre i margini del foglio sono quelli del luogo. E così il trovarobato diventa un recipiente arrugginito, una scaletta scrostata, la quinta una porta sospesa e il protagonista si trova in un deserto industriale avvolto da una luce algida. Il dettato racconta di lui, l’attore, non il performer, che compie azioni in semplice aporia l’una con l’altra. Un dondolio fra serietà e stupidità che verrà corretto dallo spettatore.